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Festeggiamo i Santi di oggi 15 Settembre 2024:
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San Nicomede, martire sulla via Nomentana
All’epoca di Domiziano, nel I secolo, il sacerdote romano Nicomede viene scoperto a seppellire i cristiani vittime delle persecuzioni. Arrestato, si rifiuta di sacrificare agli dei, viene ucciso e gettato nel Tevere. Il suo corpo, recuperato da un chierico, è poi seppellito sulla via Nomentana.
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Santa Caterina di Genova
È dopo un incontro con la sorella suora che Caterina, proveniente dall’importante famiglia Fieschi, cambia vita per dedicarsi ai poveri e soprattutto agli ammalati di sifilide; fonda la Compagnia delle Dame della Misericordia. Madonna Caterinetta, come la chiamano, morirà di peste nel 1510.
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(Fonte: www.vaticannews.va)
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Vangelo del Giorno
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Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 3,13-17
In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo:
«Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui».
PAROLE DEL SANTO PADRE
«Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna» (Gv 3,14-15). Ecco la svolta: è arrivato tra noi il serpente che salva: Gesù che, elevato sull’asta della croce, non permette ai serpenti velenosi che ci assalgono di condurci alla morte. Di fronte alle nostre bassezze, Dio ci dona un’altezza nuova: se teniamo lo sguardo rivolto a Gesù, i morsi del male non possono più dominarci, perché Lui, sulla croce, ha preso su di sé il veleno del peccato e della morte e ne ha sconfitto la potenza distruttiva. Ecco che cosa ha fatto il Padre dinanzi al dilagare del male nel mondo; ci ha dato Gesù, che si è fatto vicino a noi come non avremmo mai potuto immaginare: «Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore» (2 Cor 5,21). Questa è l’infinita grandezza della divina misericordia: Gesù che si è “fatto peccato” a nostro favore, Gesù che sulla croce – potremmo dire – “si è fatto serpente” affinché, guardando a Lui, possiamo resistere ai morsi velenosi dei serpenti maligni che ci assalgono. […] Questa è la strada, la strada della nostra salvezza, della nostra rinascita e risurrezione: guardare a Gesù crocifisso. Da quell’altezza possiamo vedere la nostra vita e la storia dei nostri popoli in modo nuovo. Perché dalla Croce di Cristo impariamo l’amore, non l’odio; impariamo la compassione, non l’indifferenza; impariamo il perdono, non la vendetta. Le braccia allargate di Gesù sono l’abbraccio di tenerezza con cui Dio vuole accoglierci. E ci mostrano la fraternità che siamo chiamati a vivere tra di noi e con tutti. Ci indicano la via, la via cristiana: non quella dell’imposizione e della costrizione, della potenza e della violenza, mai quella che impugna la croce di Cristo contro altri fratelli e sorelle per i quali Egli ha dato la vita! (Omelia, Nur-Sultan, Kazakhstan, 14 settembre 2022)
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(Fonte: www.vaticannews.va)